Gabriella Genisi è una giovane scrittrice, nata nel 1965, abita vicino al mare, a pochi chilometri da Bari. Appassionata di arte, cucina e letteratura. Ha scritto:
"Come quando fuori piove", 2005
"Fino a quando le stelle", 2006
"Il pesce rosso non abita più qui", 2009
"La circonferenza delle arance. La prima inchiesta della commissaria Lolì", 2010
"Giallo ciliegia. La nuova inchiesta della commissaria Lolì", 2011
"Uva noir. La commissaria Lolì tra passione e delitti", 2012

Durante la partita decisiva per la qualificazione in serie A del Bari, al san Nicola muore un giocatore. Una morte naturale, si direbbe, però con qualche mistero di troppo. Pochi mesi dopo, infatti, il commissario Lolita, indagando su quello che a tutti è sembrato un incidente, si imbatte in un intrigo internazionale destinato a colpire le fondamenta del calcio italiano. Un losco mix di sport e malavita che rischia di sconvolgere anche la vita di Lolì.
Ciao Gabriella, benvenuta! Ti andrebbe di raccontare com'è nato
il simpatico personaggio della bella
commissaria Lolì, già protagonista di altri tuoi romanzi?
Certo! Il Commissario Lolita Lobosco nasce come omaggio a Salvo
Montalbano, personaggio letterario che adoro. Dopo aver letto molti libri della
serie, mi domandai se esistessero commissari donna nella letteratura italiana
ed europea. Scoprii che non ve n’era traccia. Le donne poliziotto, nelle storie
cartacee ricoprivano al massimo il grado di ispettrice. E allora immaginai
Lolita, già commissario in omaggio a tutte le donne.
Si potrebbe definire "poliziesco" il genere di questo tuo
romanzo?
Si, ma ritengo che oggi i generi siano piuttosto
liquidi. E quindi in ogni libro c’è molto più del genere con cui viene
catalogato. Mi piace definire i miei libri ‘commedie’ dove c’è un po’ di tutto:
costume, ironia, giallo, amore.
Interessanti sono le peripezie amorose di Lolì, e i
suoi rapporti d'amicizia. In lei si ritroverebbero molte donne. C'è
qualche suo aspetto che ti rispecchia?
La cosa bella del mio personaggio è che è amata in modo
trasversale da lettori e lettrici. Nonostante la sua bellezza è adorata dalle
lettrici che la considerano un’amica. Di recente Rosanna una mia lettrice, mi
ha scritto: “Le donne amano Lolita. Non ne sono gelose, non la invidiano.
Lolita è tutte noi, è quella che tutte noi vorremmo essere. Lolita è nella
nostra testa.” Ecco, l’ho trovato bellissimo e perfettamente rispondente al
modo in cui viene percepita.
Di me in lei c’è la passionalità nel modo di vivere le cose, e la semplicità,
il porsi alla gente senza sovrastrutture.
Cosa ti ha spinta a scegliere la città di Bari come scenario per
il tuo romanzo?
A Bari ci sono nata, ci vado ogni giorno. E’ la mia città, nella
sua bellezza e complessità. Una vera città di frontiera.
Sicuramente, il tuo essere diventata una scrittrice sarà stato
anche il frutto di molte letture. Ci sono stati degli autori in particolare che
ti hanno formata, e che consideri tuoi modelli?
Ho iniziato a scrivere dopo 35 anni di letture continue. Credo
sia l’unico modo possibile. Per diventare scrittore e per acquisire il proprio
stile.
Di sicuro i classici, dai russi, ai francesi. E poi i veristi. E
Moravia. Lui l’ho molto amato. Purtroppo è stato dimenticato. Inoltre ho sempre
letto molta poesia. Aiuta a emozionare con poche parole.
Hai altri progetti in cantiere?
Di sicuro il prossimo episodio del Commissario Lolita, e poi un
nuovo romanzo.
E’ curioso il tuo scrivere ricette culinarie nelle ultime pagine
dei romanzi, perché questa scelta?
Nei miei libri è sempre il territorio. I luoghi sono
protagonisti di molte pagine. E quale modo migliore di raccontarli se non
attraverso i sapori tipici? Ecco perché quasi sempre durante le presentazioni
offro sempre quella che ormai è per tutti “la focaccia di Lolita”
Grazie per la disponibilità e per essere stata nostra ospite.
Consigliamo ai lettori di leggere "Gioco pericoloso" e attendiamo il
tuo prossimo lavoro! Continueremo a seguirti con piacere!
Grazie a voi, e buon lavoro.
Intervista a cura di Angelica Labianca
Nessun commento:
Posta un commento