la scena finale di un film tratto da uno dei più celebri romanzi di tutti i tempi
"I libri pesano tanto, eppure chi se ne ciba e se li mette in corpo, vive tra le nuvole".
Luigi Pirandello "Il fu Mattia Pascal"
giovedì 31 luglio 2014
Diego Galdino - "Il primo caffè del mattino"
Chi ha detto che non si dice? Si dice, si dice tutto, altrimenti che cosa ci si innamora a fare, perché si soffre così se non per cercare qualcuno con cui essere sé stessi?
Antoine de Saint-Exupèry
Non ti chiedo miracoli o visioni, ma la forza di affrontare il quotidiano. Preservami dal timore di poter perdere qualcosa della vita. Non darmi ciò che desidero ma ciò di cui ho bisogno. Insegnami l’arte dei piccoli passi
mercoledì 30 luglio 2014
Ethan Hawke
Mi piace quando mi parla, a prescindere da
cosa mi voglia dire.
Mi piace il semplice fatto che voglia dirmi
delle cose

Pablo Neruda - "Il postino"
"Quando la spieghi la poesia diventa banale. Meglio di ogni spiegazione, è l'esperienza diretta delle emozioni che può svelare la poesia a un animo predisposto a comprenderla"
martedì 29 luglio 2014
José Saramago - "Cecità"
Se in questo momento sono sincera, cosa importa se domani dovrò pentirmene.

lunedì 28 luglio 2014
"LIbri nel Borgo Antico" - Bisceglie
http://www.librinelborgoantico.it/

Un'interessante e suggestiva manifestazione letteraria e culturale in uno dei borghi antichi più belli del Mezzogiorno d'Italia, Bisceglie, si svolgerà nei giorni 29, 30 e 31 agosto.
"Libri nel Borgo Antico" è un'iniziativa dell'Associazione Borgo Antico Bisceglie, che giunge quest'anno alla quinta edizione. Una rassegna di dialoghi fra autori e giornalisti di fama nazionale.
Il centro storico, in quei giorni, prenderà le vesti di un contenitore culturale a cielo aperto, un salotto della lettura.

Info:
segreteria organizzativa: via Cardinale Dell'Olio, 66
70052 Bisceglie (BT)
Tel: 0803960970
Sul sito www.librinelborgoantico.it il link per partecipare come
volontario alla prossima edizione. Vivi l'emozione di accogliere e
accompagnare gli autori, contribuendo alla realizzazione del più
bell'evento di promozione culturale del territorio. Libri nel Borgo
Antico ti aspetta!
volontario alla prossima edizione. Vivi l'emozione di accogliere e
accompagnare gli autori, contribuendo alla realizzazione del più
bell'evento di promozione culturale del territorio. Libri nel Borgo
Antico ti aspetta!
sabato 26 luglio 2014
Storia di una ladra di Libri
...le parole sono vita...
Film tratto dall'amato bestseller (di Markus Zusak), Storia di una Ladra di Libri racconta la storia di Liesel, una ragazza straordinaria e coraggiosa, adottata da una famiglia durante la Seconda Guerra Mondiale in Germania. Impara a leggere, incoraggiata dalla sua nuova famiglia e da Max, un ebreo rifugiato protetto dalla famiglia. Per Leslie e Max, il potere delle parole e dell'immaginazione diventa l'unica via di fuga dalla tumultuosa realtà che li circonda. Storia di una Ladra di Libri è la manifestazione vivente della sopravvivenza e della capacità dello spirito umano di risollevarsi.
Luigi Pirandello
E l’amore guardò il tempo e rise, perché sapeva di non averne
bisogno. Finse di morire per un giorno, e di rifiorire alla sera, senza
leggi da rispettare. Si addormentò in un angolo di cuore per un
tempo che non esisteva. Fuggì senza allontanarsi, ritornò senza
essere partito, il tempo moriva e lui restava.

venerdì 25 luglio 2014
Diego Galdino - "Mi arrivi come da un sogno"
giovedì 24 luglio 2014
Vi consiglio di leggere: "LibertAmore" di Nicola Loiacono (edizioni Nulla die, 2013)
"La maggioranza desiderava un posto fisso e un reddito fisso, oltre che una scopata fissa. Insomma, la gente non voleva altro che sicurezza. Io no. Io cercavo l'instabilità. Nell'instabilità percepivo l'essenza della vita." Queste le parole dell'istrionico protagonista di LibertAmore, romanzo d'esordio di Nicola Loiacono, e questo il suo approccio all'esistenza, secondo lo schema: prima agisci, poi, forse, pensa. E le conseguenze di tanta "LibertAmore" arriveranno, inevitabili, lasciando il lettore spiazzato, e forse confuso".
Hanno scritto:
"Un romanzo innovativo nel panorama nazionale. In bilico tra qualcosa di autobiografico e invenzioni farsesche, l'autore racconta le avventure di Niki Loia, giovane attratto dalle donne in modo parossistico . Tale inclinazione nasconde delusioni pregresse e un'evasione dalla realtà "deformante" del giorno d'oggi, che costringe i giovani a continui lavori precari. Loia vi si adatta: dal call center alle onlus benefiche che mandano i propri "agenti" per strada, luci e ombre, ma soprattutto ombre. Deviati, truffatori, ragazze facili, consumismo esasperato, in una Bari moderna che è lo specchio dell'Italia intera. Finale a sorpresa, con un'appendice esplicativa che rimanda alla donna del cuore, una sorta di Beatrice dantesca post-moderna troppo idealizzata" (Romolo Ricapito)
Nicola Loiacono, giovane talento pugliese, con dipendenza da emozioni. Classe '84, nato a Bari, sotto il segno dello Scorpione.
mercoledì 23 luglio 2014
Cos'è la poesia?
...ce lo spiega lui, un genio.
(tratto dal film "La tigre e la neve" - 2005)
"scegliete bene le parole...la bellezza è cominciata quando qualcuno ha cominciato a scegliere"
Franz Kafka
Non piegarla e non farla annacquare, non cercare di renderla logica,
non modificare la tua anima secondo la moda.
Piuttosto, segui le tue ossessioni più intense senza pietà, perché è il solo modo per placarle.

Emily Dickinson
Il tempo passa
lo dico gaia a quelli che soffrono ora
Sopravviveranno
c'è un sole
a cui essi non credono ora
martedì 22 luglio 2014
Alessandro Baricco - "Barnum"
Era una ragazza semplice, di quelle che sognano dietro ai libri e alle poesie, e se la vita è carogna non importa, una ragione buona per sorridere la trovi comunque.
Era un tipo così. Ed era carina, questo bisogna dirlo. Non del genere vistoso, quelle che ti giri a guardarle. Più semplice. Ma aveva qualcosa che ti accalappiava, niente da dire, ce l’aveva. Come una specie di limpidezza, di trasparenza. Era quel tipo di donna che quando ce l’hai tra le braccia, sai che lei è lì, proprio tra le tue braccia e da nessuna altra parte.
Non so se avete presente. Ma è una cosa rara.
E bellissima, nel suo genere.
Era un tipo così. Ed era carina, questo bisogna dirlo. Non del genere vistoso, quelle che ti giri a guardarle. Più semplice. Ma aveva qualcosa che ti accalappiava, niente da dire, ce l’aveva. Come una specie di limpidezza, di trasparenza. Era quel tipo di donna che quando ce l’hai tra le braccia, sai che lei è lì, proprio tra le tue braccia e da nessuna altra parte.
Non so se avete presente. Ma è una cosa rara.
E bellissima, nel suo genere.

lunedì 21 luglio 2014
Luigi Pirandello - "Il fu Mattia Pascal"
C'è chi comprende e chi non comprende, caro signore. Sta molto
peggio chi comprende, perché alla fine si
ritrova senza energia e senza volontà. Chi comprende, infatti, dice:
«Io non devo far questo, non devo far quest'altro, per
non commettere questa o quella bestialità».
Benissimo! Ma a un certo punto s'accorge che la vita è tutta una
bestialità, e allora dica un po' lei che cosa significa
il non averne commessa nessuna: significa
per lo meno non aver vissuto, caro signore.
Un articolo interessante su www.corrieredellasera.it
Leggere (buoni) libri insegna a "leggere la mente"
http://www.corriere.it/salute/pediatria/14_luglio_17/leggere-buoni-libri-insegna-leggere-mente-d73fecd2-0da4-11e4-9f11-cba0b313a927.shtml
...leggere libri ci rende persone migliori, aumentando la nostra capacità di capire gli altri mettendoci nei loro panni, perché allena capacità simili a quelle che dobbiamo sviluppare per imparare a “leggere la mente” altrui.
La lettura perciò è un’ottima “palestra” di vita ed è un’attività molto più dinamica di quanto molti suppongano, proprio perché coinvolge cervello e cuore
...l’ideale è imparare ad amare i libri fin da piccolissimi.
...chi legge buona letteratura è più bravo a capire i pensieri di un interlocutore anche solo guardandolo negli occhi, chi invece si limita alla lettura di testi mediocri non affina l’empatia
Recensione/ "Ali di vento" di Mario Gianfrate (SUMA editore, 2012)
Nel suo romanzo, Ali di vento, lo scrittore Mario Gianfrate racconta l'anno scolastico 1982, che inizia subito dopo l'assassinio del generale Dalla Chiesa da parte delle Brigate Rosse.
L'autore sottolinea le frustrazioni dei docenti, scaricate sugli alunni, e quelle dei presidi, scaricate sui professori inetti, molto spesso, a far valere i propri diritti, assumendo così atteggiamenti omertosi.
Chiaro è, dunque, il rapporto conflittuale tra il protagonista narrante, un giovane insegnante, e i dirigenti scolastici, la maggior parte dei quali ai suoi occhi sembrano confondere "autorità e autoritarismo", scambiando così il proprio ruolo di dirigente con quello di podestà. Situazione che sembra non essere migliorata oggi negli ambienti scolastici, dove, chi è "fortunato" ad inserirsi, si ritrova a dover soffocare i propri metodi di lavoro e le proprie competenze, costretto così a non riuscire a trasmettere agli alunni quello che spetta loro di diritto.
Questo disagio, nel romanzo, si ritrova proiettato nel rapporto tra il professore protagonista e un'alunna "di un'intelligenza viva" ma con un carattere complicato, ribelle, dovuto ad una situazione familiare critica. Quest'alunna cattura l'attenzione del professore, con il quale instaura un rapporto conflittuale, ma nello stesso tempo complice e affettivo.
Il docente diventa un grande riferimento per la ragazza e la loro complicità non viene ben vista a scuola.
Si legge la leggerezza dei sentimenti di un'adolescente, liberi da ogni ostacolo: nemmeno la differenza d'età li limiti, quello che invece non succede per i sentimenti di un adulto, che si lasciano facilmente incatenare dalla ragione, venendo così impossibilitati ad esprimersi, o comunque costretti a preferire situazioni meno complicate.
Nel romanzo l'autore racconta anche la relazione vissuta nello stesso periodo tra il protagonista e una sua collega docente di Educazione fisica.
La difficoltà più grande in amore è la "paura di fare una scelta che in cuore si desidera, anche a costo di mentire a sé stessi, andando così alla ricerca di antidoti". Così l'autore descrive i suoi sentimenti per l'alunna e, probabilmente, il suo rapporto con la collega è da considerarsi l'antidoto.
Va riconosciuta, all'autore di Ali di Vento, una scrittura capace di "parlare" a chi legge, come se lo stesse facendo un amico, un confidente. Una scrittura coinvolgente, chiara, scorrevole, mai banale.
Recensione a cura di Angelica Labianca, in "Incroci" (Semestrale di letteratura), luglio/dicembre 2012

Mario Gianfrate è
direttore del settimanale on-line “ IlSudest”
e ha collaborato con l’Avanti! negli anni ’80. Nell’ambito
della sua attività di storico è ricercatore presso la Fondazione Di Vagno e ha
pubblicato i saggi “Nel Regno del Sud, dalla Monarchia alla Repubblica” (2002), “Neutralisti
e interventisti a Locorotondo nella prima
Guerra Mondiale” (2005), “L’altra
Guerra” (2007), “Delitto Matteotti -
il Mandante” con prefazione di Nicola Colonna (2012), “Le elezioni politiche del 1924 e i riflessi del delitto Matteotti in
Puglia” (2014), e, dalla collaborazione con gli storici americani Jennifer
Guglielmo e Kenyon Zimmer, “Elvira
Catello e la ‘Lux’ tra utopia e libertà” (2011), e “Michele Centrone –Dal vecchio al nuovo mondo – Anarchici pugliesi in
difesa della libertà spagnola” (2012).
Ha, inoltre, pubblicato le opere di narrativa “Sogno di un aquilone” (1989), “L’elmo di Scipio” (2009), “Occhi di sabbia” (2010), “Ali di vento” (2011) e dirige la
collana “Oasi di parole” edita dalla Casa Editrice Suma.
E’ anche autore di testi teatrali.
domenica 20 luglio 2014
Osho: La Paura Dell'Amore

Vivere dominato dalla paura non ti condurrà mai a un rapporto profondo. Resti impaurito e non tolleri l’altro, non permetti all’altro di arrivare fino al tuo centro. Gli dai il permesso fino a un certo punto - poi c’è un muro e tutto si ferma.
La persona orientata verso l’amore è la persona religiosa. Una persona orientata verso l’amore è una persona che non ha paura del futuro, che non ha paura dei risultati e delle conseguenze, che vive qui e ora.
Se sai vivere in questo momento, nel momento presente, in questa pienezza, solo allora sai amare. L’amore è un fiore raro. Fiorisce solo ogni tanto. Milioni e milioni di persone vivono nella falsa convinzione di essere innamorate. Credono di amare, ma è soltanto una loro idea.
L’amore è un fiore raro perché fiorisce soltanto quando non c’è paura, mai prima. Questo vuol dire che l’amore può accadere solo a una persona profondamente spirituale, religiosa. Il sesso è per tutti, la conoscenza superficiale è per tutti. L’amore no.
Solo quando non ti senti impaurito, allora non c’è nulla da nascondere, allora puoi aprirti, allora puoi eliminare tutti i confini. E allora puoi invitare l’altro a penetrare fino al tuo centro.
E ricorda: se permetti a qualcuno di penetrarti profondamente, anche l’altro ti permetterà di farlo, perché quando lasci che qualcuno ti penetri, crei fiducia. Quando non hai paura, l’altro diventa intrepido.
Nell’amore che vediamo oggi intorno a noi, la paura è troppo spesso presente. Il marito ha paura della moglie, la moglie ha paura del marito. Gl’innamorati hanno sempre paura. Non si aprono, non eliminano i confini. Ma questo non è amore. È soltanto un contratto fra due persone impaurite, che dipendono l’una dall’altra, che si combattono, si sfruttano, si controllano, si dominano e si posseggono - ma non è amore.
Se puoi lasciare accadere l’amore, non c’è bisogno di preghiere, non c’è bisogno di meditazione, non c’è bisogno di nessuna chiesa, nessun tempio. Attraverso l’amore ti sarà successo tutto: meditazione, preghiera, dio. Ti sarà successo tutto. Questo è ciò che intende Gesú quando dice: L’Amore è dio. Ma l’amore è difficile. Bisogna abbandonare la paura. E questa è la stranezza: hai tanta paura ma non hai niente da perdere.
Cos’hai da perdere? Niente. Questo corpo sarà preso dalla morte. Prima che sia preso dalla morte, fanne dono all’amore. Tutto ciò che hai ti verrà tolto. Prima che ti sia tolto, perché non condividerlo? Questo è l’unico modo di possederlo davvero. Se sei capace di donare e condividere, sei il maestro. Ti verrà tolto. Non c’è niente che puoi tenere in eterno. La morte distruggerà tutto.
Così, se hai capito ciò che ho detto, la lotta è tra l’amore e la morte. Se sai donare, non ci sarà la morte. Prima che qualcosa ti sia tolta, l’avrai già donata, ne avrai fatto dono. Non può esserci morte. Per chi ama non c’è morte.
Allora cos’è questa paura? Perché hai così tanta paura?
Anche se si venisse a sapere tutto di te e tu diventassi come un libro aperto, perché aver paura? In quale maniera questo può farti del male? Sono solo idee sbagliate, condizionamenti dati dalla società - che ti devi nascondere, che ti devi proteggere, che devi stare sempre in guardia, che tutti sono dei nemici, che tutti sono contro di te.
Non c’è niente di cui avere paura. Questo deve essere compreso prima che possa accadere una vera relazione sentimentale. Non c’è niente di cui aver paura.
Meditaci su. E poi permetti all’altro di entrare in te, invitalo a entrare. Non creare barriere da nessuna parte, diventa un passaggio sempre aperto, senza porte, senza lucchetti. Allora l’amore è possibile.
Quando due centri s’incontrano, nasce una cosa nuova. Questa cosa nuova è l’amore. Ed è proprio come l’acqua - la sete di tante e tante vite viene appagata. Improvvisamente ti senti soddisfatto.
Quello è il segno visibile dell’amore; ti senti contento, come se avessi raggiunto tutto ciò che desideri. Non c’è più nulla da conseguire ora; sei arrivato alla meta. Non c’è un’altra meta, il destino si è compiuto. Il seme è diventato fiore, è arrivato alla completa fioritura.
Una profonda contentezza è il segno visibile dell’amore. Ogni qualvolta una persona è innamorata, si sente profondamente appagata. L’amore non si può vedere, ma la contentezza, la soddisfazione profonda tutt’intorno... ogni suo respiro, ogni suo atto, il suo essere stesso è contentezza.
Puoi sorprenderti quando dico che l’amore ti rende privo di desideri, ma il desiderio viene dall’insoddisfazione. Desìderi perché non hai. Desìderi perché pensi che se avrai qualcosa, sarai contento. Il desiderio viene dalla scontentezza.
Ma quando c’è l’amore e i due centri si sono incontrati, uniti e dissolti, ed è nata una nuova qualità alchemica, ti senti appagato. È come se l’intera esistenza si fosse fermata - non c’è più movimento. Allora, il momento presente è l’unico momento.
Per questo ti dico: l’amore fa sparire i desideri. Sii coraggioso, liberati dalla paura, sii aperto. Lascia che il centro di un altro s’incontri con quello che è in te e attraverso questo rinascerai, si creerà una nuova qualità dell’essere.
Se c’è l’amore, sentirai veramente per la prima volta che l’esistenza è divina e tutto il creato è una benedizione. Ma c’è molto da distruggere prima che ciò sia possibile. Molto dev’essere distrutto prima che ciò sia possibile. Devi abbattere tutto ciò che crea delle barriere dentro te.
Fai dell’amore un sadhana, una disciplina interiore. Non permettere che sia soltanto una cosa frivola, non permettere che sia solo un’occupazione della mente. Non permettere che sia soltanto una soddisfazione del corpo. Fanne una ricerca interiore.
La chiave di base è questa: devi permettere all’altro di penetrarti sin nel recesso più profondo del tuo intimo, fino alle fondamenta del tuo essere. La distruzione dell’ego è la meta. Da qualunque porta si entri nel mondo interiore - dall’amore, dalla meditazione, dallo yoga, dalla preghiera - qualunque sentiero si scelga, la meta è la stessa: la distruzione dell’ego, buttare via l’ego. Attraverso l’amore può essere fatto molto facilmente, ed è cosí naturale! L’amore è la religione naturale.
sabato 19 luglio 2014
Charles Bukowski
Succede che una mattina ti svegli e vedi che fuori non piove più e allora ti chiedi - beh? Che è successo?
Ecco, quella mattina successe a me che da tanto tempo non amavo, ma non per chissà quale motivo, non amavo e manco io sapevo il motivo preciso, ma forse sì che lo sapevo: che senso poteva avere per me l'amare se non amare che te?
Quella mattina io avevo una gran voglia di dirti - ti amo -, almeno credo.
Quanto mi manchi amore mio. Certo, io lo sapevo già dentro di me di questa cosa che mi manchi ma l'ho capita bene solo quando fuori ha smesso di piovere e a me mi giocava il cuore.
È che prima avevo la scusa per non vedere il sole, pioveva, mica era colpa mia, ma le nuvole ora sono andate via portandosi dietro tutte le scuse. Ok, tu non ci sei, ok, ma va bene, va bene anche se va male, va bene perché io ti amo lo stesso.
C'è come un diario che ho chiuso nel petto, sento che devo tirarlo fuori e devo farlo senza schemi se non gli schemi che mi porto nel cuore.
Ah! Mannaggia mannaggia, mannaggia al cuore che non sa far calcoli ma che pure spesso sbaglia i conti.
Ma io non ero riuscito a dirti quel ti amo.
Era una primavera quando andasti via, lo ricordi? Io cercavo di farmi forza, la vita andava avanti sentivo dirmi da tutti.
Quando te ne sei andata io mi sono un po' rincoglionito.
Mi persi, diciamoci la verità, perdendoti io mi persi. E tu? Ah! No scusa, non volevo chiederti se anche tu ci sei rimasta male, era un e tu come stai? Roba del genere insomma, un e tu cosa fai ora? Che stai facendo adesso, adesso è in questo momento, che stai facendo in questo momento? Non mi interessa cosa stai facendo nella vita, io non ci sono più nella tua vita, cosa vuoi che mi importi?
Sicuramente starai facendo tante cose belle, bellissime, ma a me importa adesso, adesso adesso mi importa, adesso in questo momento. Io adesso ti sto pensando facendomi del male. Io vorrei non pensarti ed averti invece qui, qui vicino a me.
Ma non ci sei. Non voglio pensarti ma non lasciarmi solo, non andare via anche dai miei sogni.
Tu dolce ferita mi tagli il cuore, ma io sorrido sai? Non mi fa male questo maledetto male. Sorrido perché dentro ci sei te e ti vedo, almeno posso vederti. Ti vedo pure che dai un bacio a quello lì e questo un pò a dirti il vero mi fa incazzare.
Ma tu non lasciarmi lo stesso, tienimi con te pure se sono incazzato.
Tienimi con te. Non mi fa male la ferita al cuore, no, non mi fa male, sei tu che non ci sei, non andare via oltre.
A volte mi sento tanto forte da poterti dire che non esisti senza di me.
Ma non è vero sai? È che ci provo ad andare avanti, bisogna comunque provarci o almeno provo a convincermi che bisogna provarci.
Fossi riuscito a dirti ti amo oggi me ne fotterei della pioggia che smette o che non smette, facesse cosa cavolo vuole la pioggia, fossi riuscito a dirti ti amo io ora non sarei qui a pensare a dimenticarti senza cancellarti.
Sei incancellabile tu.
Sei come quelle macchie di inchiostro sul taschino della camicia, solo che sulla camicia ci puoi mettere una giacca, un maglioncino, ma su di te cosa ci posso mettere?
Ecco, quella mattina successe a me che da tanto tempo non amavo, ma non per chissà quale motivo, non amavo e manco io sapevo il motivo preciso, ma forse sì che lo sapevo: che senso poteva avere per me l'amare se non amare che te?
Quella mattina io avevo una gran voglia di dirti - ti amo -, almeno credo.
Quanto mi manchi amore mio. Certo, io lo sapevo già dentro di me di questa cosa che mi manchi ma l'ho capita bene solo quando fuori ha smesso di piovere e a me mi giocava il cuore.
È che prima avevo la scusa per non vedere il sole, pioveva, mica era colpa mia, ma le nuvole ora sono andate via portandosi dietro tutte le scuse. Ok, tu non ci sei, ok, ma va bene, va bene anche se va male, va bene perché io ti amo lo stesso.
C'è come un diario che ho chiuso nel petto, sento che devo tirarlo fuori e devo farlo senza schemi se non gli schemi che mi porto nel cuore.
Ah! Mannaggia mannaggia, mannaggia al cuore che non sa far calcoli ma che pure spesso sbaglia i conti.
Ma io non ero riuscito a dirti quel ti amo.
Era una primavera quando andasti via, lo ricordi? Io cercavo di farmi forza, la vita andava avanti sentivo dirmi da tutti.
Quando te ne sei andata io mi sono un po' rincoglionito.
Mi persi, diciamoci la verità, perdendoti io mi persi. E tu? Ah! No scusa, non volevo chiederti se anche tu ci sei rimasta male, era un e tu come stai? Roba del genere insomma, un e tu cosa fai ora? Che stai facendo adesso, adesso è in questo momento, che stai facendo in questo momento? Non mi interessa cosa stai facendo nella vita, io non ci sono più nella tua vita, cosa vuoi che mi importi?
Sicuramente starai facendo tante cose belle, bellissime, ma a me importa adesso, adesso adesso mi importa, adesso in questo momento. Io adesso ti sto pensando facendomi del male. Io vorrei non pensarti ed averti invece qui, qui vicino a me.
Ma non ci sei. Non voglio pensarti ma non lasciarmi solo, non andare via anche dai miei sogni.
Tu dolce ferita mi tagli il cuore, ma io sorrido sai? Non mi fa male questo maledetto male. Sorrido perché dentro ci sei te e ti vedo, almeno posso vederti. Ti vedo pure che dai un bacio a quello lì e questo un pò a dirti il vero mi fa incazzare.
Ma tu non lasciarmi lo stesso, tienimi con te pure se sono incazzato.
Tienimi con te. Non mi fa male la ferita al cuore, no, non mi fa male, sei tu che non ci sei, non andare via oltre.
A volte mi sento tanto forte da poterti dire che non esisti senza di me.
Ma non è vero sai? È che ci provo ad andare avanti, bisogna comunque provarci o almeno provo a convincermi che bisogna provarci.
Fossi riuscito a dirti ti amo oggi me ne fotterei della pioggia che smette o che non smette, facesse cosa cavolo vuole la pioggia, fossi riuscito a dirti ti amo io ora non sarei qui a pensare a dimenticarti senza cancellarti.
Sei incancellabile tu.
Sei come quelle macchie di inchiostro sul taschino della camicia, solo che sulla camicia ci puoi mettere una giacca, un maglioncino, ma su di te cosa ci posso mettere?

Albert Einstein
La logica ti porta da A a B. L'immaginazione ti porta ovunque.

a)
venerdì 18 luglio 2014
giovedì 17 luglio 2014
Pablo Neruda
E’ proibito non sorridere dei problemi, non lottare per quello che
desideri e desistere per paura.

Intervista a Gabriella Genisi, sul suo romanzo "Gioco pericoloso" (Sonzogno editori, 2014)
Gabriella Genisi è una giovane scrittrice, nata nel 1965, abita vicino al mare, a pochi chilometri da Bari. Appassionata di arte, cucina e letteratura. Ha scritto:
"Come quando fuori piove", 2005
"Fino a quando le stelle", 2006
"Il pesce rosso non abita più qui", 2009
"La circonferenza delle arance. La prima inchiesta della commissaria Lolì", 2010
"Giallo ciliegia. La nuova inchiesta della commissaria Lolì", 2011
"Uva noir. La commissaria Lolì tra passione e delitti", 2012

Durante la partita decisiva per la qualificazione in serie A del Bari, al san Nicola muore un giocatore. Una morte naturale, si direbbe, però con qualche mistero di troppo. Pochi mesi dopo, infatti, il commissario Lolita, indagando su quello che a tutti è sembrato un incidente, si imbatte in un intrigo internazionale destinato a colpire le fondamenta del calcio italiano. Un losco mix di sport e malavita che rischia di sconvolgere anche la vita di Lolì.
Ciao Gabriella, benvenuta! Ti andrebbe di raccontare com'è nato
il simpatico personaggio della bella
commissaria Lolì, già protagonista di altri tuoi romanzi?
Certo! Il Commissario Lolita Lobosco nasce come omaggio a Salvo
Montalbano, personaggio letterario che adoro. Dopo aver letto molti libri della
serie, mi domandai se esistessero commissari donna nella letteratura italiana
ed europea. Scoprii che non ve n’era traccia. Le donne poliziotto, nelle storie
cartacee ricoprivano al massimo il grado di ispettrice. E allora immaginai
Lolita, già commissario in omaggio a tutte le donne.
Si potrebbe definire "poliziesco" il genere di questo tuo
romanzo?
Si, ma ritengo che oggi i generi siano piuttosto
liquidi. E quindi in ogni libro c’è molto più del genere con cui viene
catalogato. Mi piace definire i miei libri ‘commedie’ dove c’è un po’ di tutto:
costume, ironia, giallo, amore.
Interessanti sono le peripezie amorose di Lolì, e i
suoi rapporti d'amicizia. In lei si ritroverebbero molte donne. C'è
qualche suo aspetto che ti rispecchia?
La cosa bella del mio personaggio è che è amata in modo
trasversale da lettori e lettrici. Nonostante la sua bellezza è adorata dalle
lettrici che la considerano un’amica. Di recente Rosanna una mia lettrice, mi
ha scritto: “Le donne amano Lolita. Non ne sono gelose, non la invidiano.
Lolita è tutte noi, è quella che tutte noi vorremmo essere. Lolita è nella
nostra testa.” Ecco, l’ho trovato bellissimo e perfettamente rispondente al
modo in cui viene percepita.
Di me in lei c’è la passionalità nel modo di vivere le cose, e la semplicità,
il porsi alla gente senza sovrastrutture.
Cosa ti ha spinta a scegliere la città di Bari come scenario per
il tuo romanzo?
A Bari ci sono nata, ci vado ogni giorno. E’ la mia città, nella
sua bellezza e complessità. Una vera città di frontiera.
Sicuramente, il tuo essere diventata una scrittrice sarà stato
anche il frutto di molte letture. Ci sono stati degli autori in particolare che
ti hanno formata, e che consideri tuoi modelli?
Ho iniziato a scrivere dopo 35 anni di letture continue. Credo
sia l’unico modo possibile. Per diventare scrittore e per acquisire il proprio
stile.
Di sicuro i classici, dai russi, ai francesi. E poi i veristi. E
Moravia. Lui l’ho molto amato. Purtroppo è stato dimenticato. Inoltre ho sempre
letto molta poesia. Aiuta a emozionare con poche parole.
Hai altri progetti in cantiere?
Di sicuro il prossimo episodio del Commissario Lolita, e poi un
nuovo romanzo.
E’ curioso il tuo scrivere ricette culinarie nelle ultime pagine
dei romanzi, perché questa scelta?
Nei miei libri è sempre il territorio. I luoghi sono
protagonisti di molte pagine. E quale modo migliore di raccontarli se non
attraverso i sapori tipici? Ecco perché quasi sempre durante le presentazioni
offro sempre quella che ormai è per tutti “la focaccia di Lolita”
Grazie per la disponibilità e per essere stata nostra ospite.
Consigliamo ai lettori di leggere "Gioco pericoloso" e attendiamo il
tuo prossimo lavoro! Continueremo a seguirti con piacere!
Grazie a voi, e buon lavoro.
Intervista a cura di Angelica Labianca
martedì 15 luglio 2014
Christian Bobin - "Folli i miei passi"
"Un giorno, avevo allora dodici, tredici anni, le ho domandato: cara nonna, cosa c'è di più importante nella vita?
Non ho dimenticato la risposta: una sola cosa conta, piccola mia, l'allegria, non permettere mai a nessuno di portartela via. Lei diceva allegria. Suppongo che i religiosi direbbero gioia. Ma mia nonna non frequentava quel tipo di persone. Da allora, ho vissuto su questa parola. In fondo, mio marito non ha mai saputo la vera ragione della nostra separazione. Eppure era semplice. Quando mi sono sposata, nel mio cuore regnava l'allegria. Se ho divorziato, è perchè minacciava di andarsene."
Non ho dimenticato la risposta: una sola cosa conta, piccola mia, l'allegria, non permettere mai a nessuno di portartela via. Lei diceva allegria. Suppongo che i religiosi direbbero gioia. Ma mia nonna non frequentava quel tipo di persone. Da allora, ho vissuto su questa parola. In fondo, mio marito non ha mai saputo la vera ragione della nostra separazione. Eppure era semplice. Quando mi sono sposata, nel mio cuore regnava l'allegria. Se ho divorziato, è perchè minacciava di andarsene."

lunedì 14 luglio 2014
Milan Kundera, "L'insostenibile leggerezza dell'essere"

Quando parla il cuore, non sta bene che la ragione trovi da obiettare
Antoine de Saint Exupèry - "Felicità"
Non ti chiedo miracoli o visioni, ma la forza di affrontare il
quotidiano.
Non darmi ciò che desidero ma ciò di cui ho bisogno.
Insegnami l’arte dei piccoli passi
mercoledì 9 luglio 2014
Recensione/ "Giardini senza tempo" di Luana Lamparelli
di Angelica Labianca
Luana Lamparelli, giovane scrittrice pugliese, è un'educatrice, esperta in didattica per non vedenti e in disturbi comportamentali. Diversi suoi scritti sono stati pubblicati su riviste del settore teatrale e naturalistico. Dopo diverse collaborazioni con testate giornalistiche online, nel 2012 pubblica il suo primo romanzo, "Giardini senza tempo".
"Giardini senza tempo" racchiude diverse forme letterarie: lirica, diaristica e prosa. Questo alternarsi di generi letterari rende la lettura del libro un momento di piacevole riflessione.
Un romanzo ambientato nelle stanze e i corridoi di un albergo. "Un albergo come luogo in cui rifugiarsi e in cui custodire una grande storia d'amore, contrariamente a tutto quello che in un albergo potrebbe succedere, palco incontestabile di segreti e verità celate".
La protagonista è una fotoreporter che arriva all'improvviso in questo albergo, dove, oltre a trovare l'amore, scopre anche il valore dell'amicizia vera.
Quindi tra le righe di "Giardini senza tempo" si legge d'amore e d'amicizia. L'amore che resta anche quando una storia finisce.
"Quando siamo soli con noi stessi, distesi nel silenzio di camere vuote, le persone che abbiamo amato sono giardini in cui ci perdiamo e gli istanti che abbiamo vissuto con loro sono fiori che sbocciano ancora. Giardini nel tempo, senza tempo".
La scrittrice dedica il romanzo "A qualunque Alice, a tutti i Fior di Loto. Ai Cappellai Matti", dichiarando, in un'intervista, di amare in particolar modo la figura emblematica dei fiori di loto, perché li ritiene rappresentativi di una realtà forte. "Questi fiori crescono affondando le loro radici nel fango, nella melma, più è profonda la melma, più il fiore cresce con una bellezza straordinaria. Dovremmo trarre esempio da questo fiore. Nonostante gli avvenimenti spiacevoli, di fronte alle quali la vita, alcune volte, ci pone, dobbiamo trovare sempre la forza di affondare le nostre radici nelle profondità e arrivare a galla splendenti di luce propria".
Forte, in questo libro, è il messaggio di speranza e positività che la scrittrice cerca di trasmettere al lettore, in particolar modo a chiunque stia attraversando un momento di sconforto, incoraggiandolo a rendersi conto di come la vita sa sorprenderci quando meno ce lo aspettiamo. Uno dei passi più belli:
Si legge dell'amicizia vera, incondizionata, che riesce a custodire i segreti.
La scrittrice dedica il romanzo "A qualunque Alice, a tutti i Fior di Loto. Ai Cappellai Matti", dichiarando, in un'intervista, di amare in particolar modo la figura emblematica dei fiori di loto, perché li ritiene rappresentativi di una realtà forte. "Questi fiori crescono affondando le loro radici nel fango, nella melma, più è profonda la melma, più il fiore cresce con una bellezza straordinaria. Dovremmo trarre esempio da questo fiore. Nonostante gli avvenimenti spiacevoli, di fronte alle quali la vita, alcune volte, ci pone, dobbiamo trovare sempre la forza di affondare le nostre radici nelle profondità e arrivare a galla splendenti di luce propria".
Forte, in questo libro, è il messaggio di speranza e positività che la scrittrice cerca di trasmettere al lettore, in particolar modo a chiunque stia attraversando un momento di sconforto, incoraggiandolo a rendersi conto di come la vita sa sorprenderci quando meno ce lo aspettiamo. Uno dei passi più belli:
"Accade.
Accade quando non te lo aspetti, quando non ci credi, quando ti trovi disorientata nei tuoi giorni
che all'improvviso cambiano.
Quando il cuore ti scoppia per altro.
Accade. Così.
Come quando ti rendi conto all'improvviso
che il cielo è luminoso nonostante sia notte, e allora porti lì lo sguardo, su quell'infinito,
e ti accorgi che c'è la Luna. A sorprenderti".
Questa sua positività, l'autrice stessa, confessa di doverla a tutte le mamme straordinarie che ha conosciuto grazie alla sua professione di educatrice. Mamme di bambini con problematiche rilevanti, che inaspettatamente si ritrovano a fare i conti con realtà non semplici, ma che riescono ad affrontare con grande amore.
L'autrice, durante l'intervista, mi rivela quella che è la frase che preferisce del suo libro:
"Se ne andò. Un bel giorno, d'improvviso, se ne andò. Con la stessa leggerezza con cui era arrivata"
volendo sottolineare quanto sia importante nella vita anche la leggerezza.
Emozioni intense regala al lettore "Giardini senza tempo", e ad egli stesso affida la possibilità di dare volto e nome ai personaggi misteriosi di quest'opera.
martedì 8 luglio 2014
Spero diventi presto questo un "luogo d'incontro" tra i lettori più curiosi e desiderosi di condividere le proprie preferenze bibliografiche, commenti e recensioni.
Un mezzo, "Libri in Rete", che riesca a mettere in luce sia la letteratura "alta", che autori e libri emergenti.
Un blog pensato per essere aperto alla varietà dei temi letterari e al dialogo, anche attraverso interviste agli autori.
Un mezzo, "Libri in Rete", che riesca a mettere in luce sia la letteratura "alta", che autori e libri emergenti.
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